Brano: [...] Massimo Mila, Leone Ginzburg, Vittorio Eoa.
Laureato in lettere con una tesi sul poeta americano Walt Whitman, che gli fu contestata dagli accademici fascisti dell’epoca, non volendosi iscrivere al P.N.F. Pavese si guadagnò da vivere dando lezioni private e traducendo dall’inglese testi di Sinclair Lewis, Herman Melville, Sherwood Anderson, James Joyce, John Dos Passos.
All’inizio del 1934, dopo l’arresto di Leone Ginzburg, fu chiamato dalla Casa editrice Einaudi (v.) a lavorare alla rivista « La Cultura ». Arrestato a sua volta nel maggio 1935 insieme a un gruppo di altri intellettuali antifascisti torinesi, fu assegnato a 3 anni di confino.
Dopo un anno trascorso come confinato a Branealeone Calabro, fece atto di sottomissione al fascismo e potè tornare a Torino, dove riprese il lavoro editoriale. Segnalato alla critica con la raccolta di poesie Lavorare stanca (1936) e con i racconti Paesi tuoi (1941), nel 1943 si trasferì a Roma e vi si trattenne fino all'8.9.1943.
Rientrato a Torino occupata dai tedeschi, sfollò nelle Langh[...]
[...]anealeone Calabro, fece atto di sottomissione al fascismo e potè tornare a Torino, dove riprese il lavoro editoriale. Segnalato alla critica con la raccolta di poesie Lavorare stanca (1936) e con i racconti Paesi tuoi (1941), nel 1943 si trasferì a Roma e vi si trattenne fino all'8.9.1943.
Rientrato a Torino occupata dai tedeschi, sfollò nelle Langhe, a Serravalle di Casale Monferrato, vivendo nell’atmosfera contadina che gli avrebbe ispirato La casa in collina, uno dei suoi romanzi brevi più significativi.
Dopo la Liberazione si iscrisse al Partito comunista e collaborò per qualche tempo a « l’Unità » di Torino, mentre andava pubblicando i libri che lo imposero come uno dei più interessanti autori del periodo: La spiaggia (1942), Feria d’agosto
Cesare Pavese [a sinistra) e Leone Ginzburg nelle Langhe
(1946), // compagno (1947), Dialoghi con Leucò (1947), Prima che il gallo canti (1949), La bella estate (1949), La luna e J falò (1950). Dietro lo schermo dello scrittore politicamente impegnato si celava tuttavia una personalità fr[...]
[...]che il gallo canti (1949), La bella estate (1949), La luna e J falò (1950). Dietro lo schermo dello scrittore politicamente impegnato si celava tuttavia una personalità fragile e sofferente, sempre più esposta al dramma (riflesso anche nei suoi rapporti affettivi) dell'intima contraddizione fra tensioni ideali e frustrante realtà oggettiva dell’epoca.
Un dramma spesso protagonista dei suoi romanzi di ispirazione più propriamente « civile ». « La casa in collina — ha scritto a tale proposito Asor Rosa — rappresenta il momento più chiaro e coraggioso di una autoanalisi che solo pochissimi altri scrittori italiani ebbero il coraggio di fare nel periodo postresistenziale: una confessione cruda e spietata, anche se non priva di morboso compiacimento, della propria irrimediabile impotenza, del proprio egoismo e della propria insormontabile solitudine ». Pavese espresse tali temi anche poeticamente, nella raccolta di versi Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, pubblicata postuma nel 1951, un anno dopo la scomparsa dello scrittore, suicida in una^c[...]